giovedì 11 dicembre 2008

Vendemmia 2008

Eccomi finalmente a commentare l'ultima vendemmia. Ho voluto aspettare le prime analisi complete, per avere conferma delle sensazioni provenienti dagli assaggi di cantina.
Innanzitutto, a differenza di ciò che pensavo, i dati del servizio clima della regione dicono che è stata ancora una volta una estate calda. In particolare dal 20 luglio e per tutto il mese di agosto le temperature sono state molto elevate e c'è stata una totale assenza di piogge. Questa dinamica è stata mitigata da una grande quantità di acqua caduta in primavera e per tutto il mese di giugno e da temperature notturne tutto sommato accettabili. Ciò che ha spostato in maniera decisiva le sorti della vendemmia, però, è stata a mio avviso la decina di giorni di caldo feroce ed inusuale in pieno settembre, proprio mentre ci si apprestava ad iniziare la vendemmia. Di colpo si è passati da una situazione di normale rapporto zuccheri/acidità ad una incredibile accellerazione nella maturazione. 
Le analisi confermano i timori che avevo. Ancora una volta, cioé, avrò gradazioni molto importanti su tutti i vini. Mi consola il fatto che la freschezza, intesa come combinazione di acidità e sapidità, sia ben presente e che i vini appaiano verticali ed equilibrati.
In generale la qualità è superiore al 2007, grazie a fermentazioni più regolari che hanno sviluppato profumi più eleganti e fini, sia per i bianchi che per i rossi. Vedremo cosa diranno le evoluzioni sulle fecce.
Una annotazione finale. Vista l'annata, non grande ma molto buona, riproporrò il Nur, cioé il mio vino bianco da macerazione sulle bucce. Molto difficile, con questi andamenti stagionali, è gestire la perfetta tempistica per la raccolta: in un vino simile la macerazione tende sempre ad alzare i pH. Anticipare la vendemmia significa avere uve troppo immature che soffrirebbero la macerazione estraendo sensazioni verdi. Posticiparla troppo significa avere vini con pH pericolosamente alti ed uno spostamento delle parti dure del vino dagli acidi ai tannini. Paradossalmente, quindi, proprio la macerazione sembra mostrare la principale difficoltà dei vini naturali, non dopati, non sistemabili: la scelta del momento perfetto per la raccolta. Momento che spesso dura un attimo, così come tutte le perfezioni e gli ideali esistenti in natura. 

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