martedì 15 marzo 2011

25 anni fa, oggi

La notizia ci sorprese nel pieno della gita scolastica della terza media. Eravamo in Provenza, quattordicenni totalmente innocenti ed inconsapevoli. Al nostro ritorno ci venne detto di non andare scuola. Di non mangiare verdura e latticini. Di non uscire di casa, per quanto possibile. Di non fare attività sportiva per evitare di ossigenarsi troppo, col rischio di ingerire sostanze radioattive.
Le notizie erano, però, frammentarie e confuse. Ricordo in modo sfuocato dibattiti, discussioni, tesi contrapposte e, su tutto, una diffusa sensazione di paura e di angoscia. Gli adolescenti registrano le emozioni in modo spesso inconsapevole, ma è certo che Chernobyl fu per la mia generazione uno degli snodi determinanti per la crescita e la formazione di una coscienza critica.
Ecco, di fronte a ciò che accade oggi in Giappone, alla tragedia gigantesca delle vittime, dei feriti, degli sfollati, è doloroso dover pure ritornare con la mente a quelle giornate di 25 anni fa, dover ascoltare le bugie, le farneticazioni, le follie di persone che semplicemente non sanno di cosa stanno parlando.
E' tutto molto semplice: io non voglio che i miei figli debbano convivere con il rischio di incidenti in una qualunque sicurissima centrale nucleare di ultima generazione. Punto.

1 commento:

Barbara ha detto...

ho vissuto un'esperienza molto simile. in qualche modo pensare che l'italia è l'unico (?) paese occidentale che ha scelto di non avere centrali nucleari mi rende orgogliosa della mia italianità... un evento!

se solo la gente capisse quali fregature ci stanno sotto lavori come questo (nucleare, ogm, colesterolo, etc) rinuncerebbe volentieri a qualche frivolezza...

ma avanti a piccoli grandi passi...